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L'Autore
Pagina 07

Il professor Carpitelli  fece una pausa  nel suo discorso e guardò uno ad uno, 
negli  occhi,   i  componenti  dell'Unità  di Crisi  ed  infine  concluse: "Il 
professor  Albani,  Direttore  Scientifico  del  progetto,  vi  esporrà  ora i 
risultati  delle indagini preliminari  fin qui  svolte e che  costituiranno la 
base  di partenza  per indirizzare  la nostra indagine  verso  una conclusione 
positiva.  Il professor Albani  si alzò  in piedi  e cominciò  a parlare senza 
inutili preamboli,  come era  suo costume.  "Dunque,  dagli elementi in nostro 
possesso  finora  possiamo  affermare  che il cuore  del problema è il mancato
arresto   dell'erogazione   del   cibo   somministrato  ai  feti   dai  gangli 
nutrizionali.   Il  processo  è  interamente   automatizzato  ed  eseguito  da 
servomeccanismi controllati  da una speciale routine  del programma principale 
che gestisce ogni processo del Progetto Eaco.  Nelle 2 ore che hanno preceduto 
questa riunione abbiamo fatto dei controlli accurati. Prego professor Stuart". 
Il  piccolo  scienziato  comiciò  a parlare  con  una  voce  sorprendentemente 
profonda: "Per prima cosa abbiamo controllato se non si fosse introdotto dalla 
Rete Mondiale  un virus informatico  nel programma  del Computer Centrale, che 
avesse causato il nostro problema. Ma non abbiamo trovato nulla di questo. Poi 
abbiamo ricontrollato il listato della routine in questione per accertarci che 
non vi fosse  qualche errore.  Anche  in questo caso  non  abbiamo riscontrato 
anomalie.  La routine  che  regola  i ritmi alimentari  delle  Celle  funziona 
benissimo.  Ciò che causa il problema  non è il programma,  ma l'input che dal 
servomeccanismo  adibito  all'alimentazione  ritorna  al  programma  e  gli fa 
credere di aver interrotto il ciclo alimentare, mentre invece il cibo continua 
ad essere erogato. A questo punto il programma entra in un loop, perchè le sue 
ulteriori istruzioni  non  riescono  ad essere eseguite,  in quanto  a livello 
meccanico  c'è un blocco  di sicurezza  che non abilita le funzioni successive 
alla cessazione  della somministrazione  del fluido alimentare,  se questo non 
cessa realmente.  Così tutte le procedure finali di risveglio dei feti entrano 
in stasi.  Il problema  quindi  ricade  nella sfera  di competenza  del nostro 
esperto in bioingegneria".  Il professore Levi-Richter  drizzò la schiena, che 
teneva  leggermente  incurvata,  spostò  dei fogli  che teneva davanti a sè ed 
esordì: "Dunque,  l'evoluzione dei biomeccanismi adibiti all'alimentazione dei 
nascituri ha subito notevoli migliorie negli ultimi anni. 
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