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Il professor Carpitelli fece una pausa nel suo discorso e guardò uno ad uno,
negli occhi, i componenti dell'Unità di Crisi ed infine concluse: "Il
professor Albani, Direttore Scientifico del progetto, vi esporrà ora i
risultati delle indagini preliminari fin qui svolte e che costituiranno la
base di partenza per indirizzare la nostra indagine verso una conclusione
positiva. Il professor Albani si alzò in piedi e cominciò a parlare senza
inutili preamboli, come era suo costume. "Dunque, dagli elementi in nostro
possesso finora possiamo affermare che il cuore del problema è il mancato
arresto dell'erogazione del cibo somministrato ai feti dai gangli
nutrizionali. Il processo è interamente automatizzato ed eseguito da
servomeccanismi controllati da una speciale routine del programma principale
che gestisce ogni processo del Progetto Eaco. Nelle 2 ore che hanno preceduto
questa riunione abbiamo fatto dei controlli accurati. Prego professor Stuart".
Il piccolo scienziato comiciò a parlare con una voce sorprendentemente
profonda: "Per prima cosa abbiamo controllato se non si fosse introdotto dalla
Rete Mondiale un virus informatico nel programma del Computer Centrale, che
avesse causato il nostro problema. Ma non abbiamo trovato nulla di questo. Poi
abbiamo ricontrollato il listato della routine in questione per accertarci che
non vi fosse qualche errore. Anche in questo caso non abbiamo riscontrato
anomalie. La routine che regola i ritmi alimentari delle Celle funziona
benissimo. Ciò che causa il problema non è il programma, ma l'input che dal
servomeccanismo adibito all'alimentazione ritorna al programma e gli fa
credere di aver interrotto il ciclo alimentare, mentre invece il cibo continua
ad essere erogato. A questo punto il programma entra in un loop, perchè le sue
ulteriori istruzioni non riescono ad essere eseguite, in quanto a livello
meccanico c'è un blocco di sicurezza che non abilita le funzioni successive
alla cessazione della somministrazione del fluido alimentare, se questo non
cessa realmente. Così tutte le procedure finali di risveglio dei feti entrano
in stasi. Il problema quindi ricade nella sfera di competenza del nostro
esperto in bioingegneria". Il professore Levi-Richter drizzò la schiena, che
teneva leggermente incurvata, spostò dei fogli che teneva davanti a sè ed
esordì: "Dunque, l'evoluzione dei biomeccanismi adibiti all'alimentazione dei
nascituri ha subito notevoli migliorie negli ultimi anni.
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